In principio fu pandemia
Alla fine di febbraio, alle prime avvisaglie di panico da Corona virus, la mia azienda ha attivato il lavoro da remoto e con questo ha posto fine ad una serie di amabili routine: imbellettarsi per uscire; cappuccino al bar accompagnato da quattro chiacchiere con i soliti avventori; pause in sala ricreativa tra biliardino, giochi di società e relax nei salottini; pranzo tra colleghi nell’enorme cucina interna o negli innumerevoli bistrot della zona Cadorna-Cairoli. La mia giornata ora, così come lo sarà per molte di voi, trascorre per lo più a casa, tra lavoro d’ufficio e pulizie, combattendo contro il malefico pigiama o la cattivissima tuta, difendendomi da frigo e credenza, nella speranza di non ritrovarmi lievitata, pelosa e sciatta al termine di questo periodo di clausura. La mia pausa oltre le mura di casa? un kindle e l’abbonamento unlimited. Ho navigato tra centinaia di titoli e letto molto, fino ad esplorare un genere che non conoscevo, il romanzo new adult: amoroso, piccante, giovane. Tutto quello che desideravo sentire dentro!
Il genere rosa
Mi sono appassionata del genere rosa, e del new adult, ed ho letto autrici come Amabile Giusti, Valentina Ferraro, Ava Loahn e tante altre, assaporando situazioni che, devo dire la verità, hanno impepato la mia vita amorosa. Sarà stato il grigiore iniziale, la pigrizia inevitabile che questo periodo mi aveva infuso; il timore dell’incertezza sul futuro, che aveva reso tutto insignificante, a parte la salute fisica; sarà stata l’incapacità nel comprendere cosa cavolo ci stava accadendo e le energie spese per stare dietro a news, conferenze stampa, programmi d’informazione; io stavo cambiando… ero invecchiata, imbruttita, spaventata. Giorno dopo giorno, la capacità innata di adattamento che abbiamo ha fatto da cornice ad un’evoluzione promossa in realtà dalle letture frivole, frizzanti e molto piccanti a cui mi stavo dedicando. Ho iniziato a “giocare” con il mio lui, coccolarlo di più, riscoprendo il piacere di condividere una casa, che non è solo un ambiente da tenere in ordine, ma da godere e sotto la potente spinta delle endorfine ho dato vita alle mie fantasie anche su carta e, senza alcuna ambizione o progetto, ho inizato a scrivere una storia.
Il mio primo romanzo
Un grandagolo sulla vita di due ventiquattrenni che si incontrano, si piacciono e devono interagire per capire qualcosa dei propri sentimenti e aspettative. Un romanzo new adult che non è solo d’amore e che trova nel titolo una verità importante nella storia di due adulti: Non solo noi. Nel romanzo esprimo, infatti, il mio pensiero di fondo, per quanto riguarda il successo di una relazione: una coppia è più della somma di due individui. Amore è: accettare la vita dell’altro, intesa come presente e passato; accogliere il contesto in cui l’altro è inserito, come la famiglia, gli amici, il lavoro e tutta la collettività che lo circonda. L’amore vuole una certa dose di maturità, di consapevolezza e di sicurezza per potersi concedere. Se il contesto rema contro, se voi remate contro di esso, non ne uscirà nulla di buono…
Voi cosa ne pensate? La vostra storia d’amore è inserita in un contesto che si sposa bene con la vostra coppia? Avete problemi che appesantiscono il vostro rapporto?