L’annuncio
Un venerdì ti svegli e sai che dovrai correre più del solito, ma non puoi immaginare che sia il tuo ultimo giorno di normalità, prima del Corona Virus. La mattina dovrai recarti come al solito in ufficio. In pausa, non ti rilasserai, ma volerai dal parrucchiere, tornerai a casa a lavarti rapidamente, senza intaccare la piega appena fatta, ti infilerai quel bellissimo vestito nuovo, le scarpe lucide e scomode che sono ancora nella loro confezione e andrai all’evento di questa sera: il matrimonio di tua cugina ultra quarantenne, che tutti davano ormai per spacciata.
Il giorno in cui D. ha comunicato che si sposava, per poco mamma non affogava nel bicchiere di schweppes; non sapevamo neanche che avesse conosciuto un uomo! La felicità che ci pervase fu calda e frizzante, esattamente come la bibita di mia madre, che è stata abbandonata per aprire una bottiglia di prosecco. Nonostante si è un tantino ficcanaso in famiglia, non si è fatta alcuna domanda sullo sposo e sul fidanzamento invisibile. Ci interessava tutto, ovviamente, ma quanto non ci era stato detto prima, non lo abbiamo voluto indagare, per rispetto forse, per educazione più probabilmente, o forse perchè era talmente tanto folle quell’annuncio, che abbiamo risposto con altrettanta follia!
L’ospite inatteso arrivato dalla Cina
A mezzogiorno saluto il gruppo di lavoro, auguro buon weekend e mi dirigo alla porta, ma vedo agitazione e sgomento ovunque: i team si raggruppano attorno a chi sta leggendo gli articoli che impazzano sul web, 800mq di open-space in subbuglio da news. Le informazioni che vengono lette ad alta voce, i commenti, le battute, il caos pseudo goliardico che si espande e che nasconde i timori dei più. Non comprendo molto, se non che è un virus letale portato dalla Cina, che si sta cercando un paziente 0. Mia cugina lavora con la comunità asiatica e parte dei suoi invitati sono cinesi. Ho paura nell’attimo in cui vedo l’agitazione in ufficio, poi razionalizzo e proseguo la mia corsa come da tabella di marcia: non farò vincere la paranoia, nè tantomeno il razzismo.
Dal parrucchiere non si fa che parlare di questo virus, il ragazzo che mi taglia i capelli sbuffa, la signora accanto a me racconta di Codogno: un paese di cui non conoscevo l’esistenza, che da oggi in poi resterà nella storia come primo comune dichiarato in zona rossa, confinato dai militari e isolato dal resto della provincia. Un paese chiuso, che in un attimo è diventato uno scenario di cinecittà.
L’ansia inizia a salire tipo termometro e per controllarla inizio a fare quanto faccio sugli areoplani: guardo un punto di riferimento che probabilmente ne sa più di me, in questo caso il parrucchiere, che alza gli occhi al cielo e smonta ogni allarmismo, incredulo e per nulla allarmato, schernisce il solito atteggiamento italiano e accusa la stampa poco professionale e sempre a caccia di notizie spendibili: razionalizzo nuovamente e proseguo la mia corsa.
Il saluto alla normalità
Dopo alcune telefonate di rito tra parenti, per indagare l’uno il comportamento degli altri: “ tu vai lo stesso? Ci sono tanti cinesi? Sappiamo se sono stati in Cina tra dicembre e gennaio?”, concordiamo sul fatto che non si possa mancare in massa il matrimonio.
Durante l’evento dimentico la giornata: mi godo la cena, i balli, il contesto romantico dell’agriturismo immerso nella campagna lombarda. Abbraccio i parenti arrivati da tutte le parti, per sino dal sud; prendo in braccio i bimbi, anche quelli che non conosco e ci gioco come fossimo tutti amici; bevo vino dai bicchieri di un paio di tavoli dei cugini; finisco o accendo sigarette non mie, perchè voglio smettere di fumare e questo mi da la sensazione di essere a buon punto.
Vado a letto, facendo l’amore con il mio lui e sono felice e inconsapevolmente fortunata: è stato l’ultimo giorno di quel tipo di normalità.
Se penso che chiunque nel mondo ha avuto un ultimo giorno della vecchia normalità, mi sento meno triste e se ricordo quella serata meravigliosa e la felicità che solo un bel matrimonio può dare a tutti i suoi invitati, credo di aver avuto un commiato veramente Top. Sapevo che il matrimonio di mia cugina sarebbe stato un momento eccezionale, ma non immaginavo così!
Tu ricordi che giorno era il tuo ultimo giorno della vecchia vita?